lunedì 2 febbraio 2009

Demenzialità Obiettive 3^ - Geni e contadini


Questa storia è solo una leggenda.

Una volta un giovane genio italiano, mentre cercava il domicilio di un professore tedesco di cui avrebbe dovuto diventare collaboratore, passò davanti a un orto, dove c'era un ometto irsuto e sporco di terra con un capellaccio in testa, ricurvo su una fila di zucche.

"Senta buon uomo -gli disse educato-, mi sa dire dove si trova l'abitazione del professor....?"

L'uomo lo guardò, restando prono sull'ortaggio, e con la mano ruvida gli indicò la dimora dal colore pastello che si trovava dall'altra parte della strada di fronte a quell'orto improvvisato.

"Grazie tante e buon lavoro" gli sorrise.

Andò alla porta della casa che gli era stata indicata e bussò
"Cercavo er profèssor, sono il suo nuovo collaboratore" Disse alla governante.
"Il professore al momento non c'è. E' impegnato nel suo orto, lo può trovare qui di fronte".

E' proprio vero: anche Einstein, se lo metti a zappare, più di un contadino non potrà sembrare.
Anche un genio può non essere in grado di riconoscerne un altro.
Occhio se vedete contadini in giro.